I break terror like Al Qaeda crew
And walk smooth like I’m ridin’ through
And hypnotize the room
(The Ride – Akua Naru)

Nelle manifestazioni c’è un aspetto che mi dà sempre da pensare: è lo stupore di chi accusa i media di concentrarsi sullo scontro e non sulle motivazioni dietro la manifestazione.

È lo scontro che fa la notizia, mi sembra logico, e quando non accade nulla, le motivazioni della manifestazione non vengono comunque riportate, tranne 5 secondi di inquadrature per i più “alternativi” che danzano per strada scalzi. Sarebbe quindi il caso di accettare la cosa così com’è: i media sono un potere e come tale si comportano.

Parola del Signore.

E Gesù distribuì le tenute antisommossa ai suoi 12 apostoli, poi fece caricare i mercanti al tempio. Matteo 24;45.

Secondo Giovanni, inoltre, quella fu la prima carica con lancio di lacrimogeni in terra di Palestina. Da allora non si vede ancora la fine.

Nel Levitico, addirittura, ci spiegano il significato dell’incenso nelle Chiese: è per celebrare il primo lancio di lacrimogeni da parte di Gesù.

Dopo le cariche, un cronista del tempo, vedendo un ragazzo vestito di nero, decise di avvicinarlo e intervistarlo.

Cronista: Perché rompere tutto?
San Giovanni Battista: Frustrazione.
Cronista: Voi giovani siete frustrati?
San Giovanni Battista: La frustrazione non è una questione di età. Non credo che un qualsiasi galoppino del Corriere della Sera sia meno frustrato di un giovane di oggi. Tutti i giorni siete costretti a rincorrere inutili notizie buone solo a fare click per 500 euro al mese, quando vi va bene. Apprendistato, giusto? Come lo chiamate? Co.co.pro., Co.co.co., progetto, schiavismo, palo su per il culo, gavetta? Come, come?
Cronista: Scusi cosa centra?
San Giovanni Battista: La lotta di classe nel 1968 vedeva ragazzi di 25 anni, non giovani, ma adulti, che già lavoravano, avevano una famiglia e reclamavano diritti. Oggi non siamo adulti a 40 anni, stiamo ancora a smanettare sui social network nel tentativo di farci una scopatina con qualche Milf che si fa selfie accattivanti perché la vita quello le ha dato, uno smartphone, e voi pretendete che un ragazzo di 21 anni si fermi a ragionare per capire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato?
Cronista: Lei non crede che a 21 anni si debba sapere cosa sia giusto o sbagliato?
San Giovanni Battista: No, non credo. In una Nazione dove ognuno fa il cazzo che gli pare, da sempre, andare da un ragazzo di 21 anni a chiedergli di distinguere il bene dal male è velleitario. Nonché presuntuoso, e dimostra che i giornalisti del Corriere della Sera sono o dei vecchi rincoglioniti che vivono al di fuori della società o degli stagisti sottopagati e con meno idee del ragazzo di 21 anni.
Cronista: quindi è giusto rompere le vetrine di una Banca?
San Giovanni Battista: Vede che non capisce un cazzo? La questione non viene mai affrontata, bensì polemizzata. E pubblicizzata. La prima cosa da chiedersi sarebbe: era una violenza organizzata e pianificata? E nel caso, da chi? E soprattutto, perché? Se mi dice che il 51% dei giovani non ha lavoro e poi inizia un EXPO che solo in tangenti si è mangiato già una cospicua fetta di futuro di quei giovani, come ci sente? Frustrati.
Cronista: Il solito discorso della lotta di classe.
San Giovanni Battista: Secondo lei è la Grecia a spaventare i mercati o il contrario? Io dico il contrario, dato che ogni giorno sono i mercati ad affamarli. Non a minacciarli, ad affamarli proprio. Ma leggendo i giornali si ha sempre l’impressione che sia il contrario. La Grecia spaventa le borse. Che è un po’ come dire “gli immigrati ci portano via il lavoro”. Ma manca ancora la domanda che nessuno si pone più.
Cronista: E sarebbe?
San Giovanni Battista: Perché lo fanno? Dire che sono degli idioti va bene al bar, o negli inutili commenti sotto i vostri articoli tanto per fare traffico. Cazzo, ormai siete come il Grande Raccordo Anulare: fate solo traffico. Non servite a niente altro. Le informazioni te le devi cercare altrove, altrimenti giù di gossip. Traffico. Appunto. Ma le motivazioni dietro a questi eventi quali sono? Il rodimento di culo di vedere come tutti quanti si divertono e io no? I soldi che non ci sono mai? Il futuro andato a puttane? La psicologia di massa, tipo gli ultras allo stadio, la mancanza di etica, una società talmente individualista e priva di ogni ideale a cui non resta altro che trovarsi, anche per caso, con altri in un’unica azione? Spaccare vetrine, così come fare shopping. Perché alla fine è la stessa cosa, di base. Insicurezza. Ma ripeto, non ce l’avete a 40 anni che vi fate 10 selfie al giorno perché la soglia minima per sopportare la vita lá fuori è di almeno 30 like al giorno e la pretendete ai 21.
Cronista: Mi sono perso!
San Giovanni Battista: Ti sei perso perché sei un cittadino medio del cazzo. Pretendete il pensiero unico con quelle frasi tipo “davanti ad una tragedia dobbiamo tutti essere uniti nel condannare chi…”, ma questo è il principio della fine: pretendere che un ragazzo di 20 anni ragioni come uno di 40. Lei a 20 anni cosa sognava, il compromesso storico o la rivoluzione? Il punk o Sanremo? Gesù o Barabba? Lo vede che nel 2015 stiamo ancora a parlare di concetti come “Made in Italy”, “professionalità” e a difendere gli immigrati perché producono ricchezza e quindi i razzisti sono in torto? Non vede la barbarie di queste discussioni? Sarebbe come condannare il nazismo perché hanno bruciato gli ebrei “nonostante producessero il 5% del PIL tedesco”!
Cronista: E cosa si ottiene rompendo le vetrine?
San Giovanni Battista: Con il giornalismo italiano, nulla. Resta l’azione vandalica fine a sé stessa, perché nessuno è più in grado di affrontare un dibattito, una discussione del tema. Di leggere tra le righe di un atto. Si va direttamente alla condanna del gesto senza chiederci più cosa voglia dire. Sarebbe come pretendere di leggere le poesie di Cortazar durante una riunione di condominio. Tempo sprecato. Ma contemporaneamente ci chiediamo anche: dobbiamo arrenderci all’evidenza e rintanarci nel nostro individualismo fatto solo di commenti, perlopiù inutili? Affidare la nostra protesta a qualche reblog e basta? Adattarci il più velocemente possibile e incrociare le dita? Perché l’adattamento vuol dire questo. Mutare e poi incrociare le dita, perché se qualche cosa va storto, puff. Fai la fine dei dinosauri.
Cronista: Alla fine di tutto questo, che suggerisce?
San Giovanni Battista: Di visitare il padiglione ISIS.