Cosa cucineremo? Una cosa talmente facile che anche il vostro partner saprebbe preparare, se non fosse che la settimana scorsa è stato colto da ictus ed ora si trova in viaggio verso Lourdes.

Dopo aver fatto la spesa al LIDL (tanto frequentate gente pessima e nessuno noterà mai la differenza) vi accorgerete che mancano 3 degli 8 ingredienti fondamentali. Non ce li mettete e sticazzi.

Come prima cosa, una volta scartati gli ingredienti, buttate i pacchetti del discount o farete una colossale figura di merda. Poi prendere la padella buona e imburratela a casaccio. Mettetela sul fuoco vivo e buttateci dentro cipolla tritata male, mezzo spicchio d’aglio, i pomodorini pachino importati dal Cile, e fate rosolare il tutto fino a quando non vi rompete i coglioni. Aggiungete i dadini color rosa Barbie e quello che vi hanno spacciato per pesce spada.

A questo punto suonerà il citofono, perché i vostri ospiti sono puntuali come un gruppo di tedeschi, di padre svizzero e madre ignota. Prendete allora la padella con il soffritto, i dadini e il pesce, correte in bagno e svuotatela nel cesso. Nessuno mangerebbe mai quella sbobba, non scherziamo.

Improvvisate degli stuzzichini e dite che è una cena in stile spagnolo, con le tapas. Il frittatone di patate lo chiamerete tortillas, le patatine nachos e saluterete gli ospiti con “Buenas noches”. Mettete un disco della Carrà che canta in spagnolo, dovrebbe funzionare.

Appena i trogloditi analfabeti che vi ostinate a frequentare si saranno tolti le giacche, fateli accomodare in salotto e accendete la Tv, possibilmente sintonizzata su qualche Tg. La politica sarà un buon veicolo per catalizzare la conversazione tra gli ospiti che non si conoscono ancora.

Il maschio alpha prenderà subito la parola e analizzerà, in ogni dettaglio, cosa la politica ha già fatto, tutto quello che invece bisognava fare, e cosa invece faranno quei ladri dei politici. Questo attirerà l’attenzione della vostra amica politicamente impegnata, nonostante i suoi tacchi a spillo abbinati alla frangetta storta facciano presumere più un impegno part-time.

Assegnato il ruolo dell’esperto politico, seguirà una breve lotta per quello di giullare di corte. Si succederanno una serie di battute idiote, per lo più citazioni orribili, o peggio, completamente sballate.

Eletto il giullare per acclamazione di gridolini femminili, gli altri sgomiteranno per fare la spalla dell’esperto politico, la spalla del giullare e la spalla al bracciolo del divano. “Gino, la cena è finita 6 ore fa. Ora puoi pure alzarti da quel divano, non corri più alcun pericolo”.

Resterà la tipa che si metterà a sfogliare la vostra biblioteca fino a quando non troverà il libro che “Ah, questo l’ho letto pure io, bellissimo!”.

Non rispondete mai “Veramente non l’ho ancora letto” o quella attaccherà un pippone tipo “Ah, guarda, anch’io sono piena di libri ancora da leggere, ma continuo ugualmente a comprarne. Non resisto”. Quel “non resisto” servirà solo a sottolineare il suo animo acculturato, gli studi al liceo classico, e i 3 anni fuori corso a Scienze Politiche. Concentratevi sulla sua scollatura e fate mente locale per capire dove avete lasciato i preservativi.

A giro, tutti, ma proprio tutti, vi verranno a rompere i coglioni in cucina con quel cordiale “serve una mano?”. Fate come me: prendete il più sfigato e mettetelo a lavare la pila di piatti, accumulata durante l’ultimo lustro. Servirà da esempio a tutti gli altri. Dopo un’ora chiedetegli se per lui è un problema. Se dirà “no, ma figurati, tanto lo faccio sempre anche a casa”, fategli stendere pure la lavatrice, “altrimenti poi puzza”.

Nel frattempo, voi provetti, novelli, inesperti cuochi, avrete finito di preparare la cena a base di pesce, sbagliando contorno, vino e forse pure il dolce. Tranquilli, il 25% dei vostri amici ha votato Grillo, PdL o PD. Lo scemo attaccato al bracciolo, invece, ha votato Monti, e quindi dubito che possano distinguere tra un Barolo del 2000 e una Coca Cola.

Servite la cena, abbassate la Tv, ma senza spegnerla. Le immagini manterranno uno status di rilassatezza nei vostri ospiti. Cambiate il disco della Carrà con una compilation di musica lounge, che fa tanto aperitivo al bar dell’Idroscalo con il Negroni a 30 euro, i divanetti sporchi e la cameriera zoppa.

Dite a tutti “La concha de tu madre” (buon appetito in spagnolo) e passate una buona serata.