– Nome?
– Sono Like di Facebook, conosciuto anche come Like.
– Dov’eri la scorsa notte, Like?
– Mi trovavo sotto il selfie di una donna senza vestiti, ritratta a mezzo busto, con sguardo intenso e belle tette parzialmente coperte da un libro. Sulla foto c’era una didascalia. Conteneva una frase tratta da “Il Piccolo Principe”.
– Chi sono i tuoi complici, Like?
– Cuoricino e un’altra reaction di cui non ricordo il nome.
– Non essere reticente.
– Giuro, non ricordo.
– Fai uno sforzo, Like.
– Forse era Ahah.
– Chi cazzo ride per la foto di una con le tette di fuori? Non ci stai dicendo tutto. Chi altro c’era?
– Comincio a ricordare. C’era anche Solito Commento: “I tuoi occhi sono profondi come il mare”.
– E cosa c’entra Solito Commento con un bel paio di tette?
– Non lo so, dovete credermi.
– Chi ti ha mandato, Like? Parla, bastardo. O ti spezziamo il pollice.
– Non potete minacciarmi! Non ho fatto del male a nessuno. E comunque non ho niente da nascondere. È stato un certo Mario Rossi. Non so nient’altro.
– Mario Rossi. Interessante. Sposato?
– Sì.
– La tizia con le tette di fuori è sua moglie?
– No.
– Morto di figa?
– Sì.
– Spera di farsela?
– Sì.
– Se la farà?
– No.
– Sei molto informato per essere uno che non sa niente, Like.
– Ma cosa c’è di sbagliato nella mia ubicazione sotto un paio di tette?
– Niente, anche se la faccenda del Piccolo Principe non ci piace affatto.
– E qual è allora l’accusa?
– Non fare il furbo, Like. Sei stato visto anche sotto questo post: “Gli immigrati negli alberghi di lusso pagati con i nostri soldi 35 euro al giorno mentre gli italiani muoiono sotto le case di sabbia e lo stato non fa niente a parte falsificare i dati della magnitudo così non paga neanche i danni e la gente resta nelle tendopoli come ha scritto pure Piero Pelù e c’ha ragione ma sono arrivati i troll e hanno detto che è una cazzata eppure quando cantava Jeeg lo faceva per noi e salvava il mondo insieme a Red Ronnie e non come quelli di Charlie Hebdo che non rispettano i nostri morti perché sono stronzi francesi che non si fanno neanche il bidet”.
– Suppongo di essere nella merda.
– Lo sei, Like.
– Non dirò più niente. Ho anch’io dei diritti.
– La tua situazione è molto grave. Ma per ora dobbiamo rilasciarti in attesa di ulteriori indagini.
– Posso tornare sotto le foto di tette?
– Sì, ma fossi in te eviterei quelle con frasi del Piccolo Principe. Hai già abbastanza guai. Ah, non allontanarti troppo, Like. E soprattutto stai lontano dai post di Salvini. Guarda che ti teniamo d’occhio.
– Ok. Ma avrete notizie dal mio avvocato.
– Non fare la voce grossa, Like. Non ti conviene. Sappiamo dove trovarti.
– Sotto le foto di tette.
– Appunto.
[Artwork by aMusoDuro]