Siete invidiosi, vero? È normale. Kim Jong-un e Ahmadinejad ricevono tutte quelle attenzioni e voi niente. Ormai al bar, quando raccontate di quella trota di 5 chili che vi è costata lacrime e sangue (letteralmente, visto che per starle dietro siete dovuti passare in mezzo a un cespuglio di rovi) nessuno vi caga. Persino a casa, quando narrate a moglie e figli, a tavola, per l’ennesima volta, di come alla manifestazione dei cassintegrati il vostro cartello autoprodotto “Il lavoro rende liberi” fu male interpretato, e forze dell’ordine e lavoratori sospesero le ostilità e trovarono un punto d’incontro nel picchiarvi all’unisono, persino con una storia così avvincente ricevete in cambio solo sospiri di noia e sguardi indifferenti.
Perché quei due sì, e voi niente? Perché quando il nordcoreano e l’iraniano aprono bocca stanno tutti lì a sentirli, concentrati, mentre a voi capita addirittura in confessionale di sentirvi dire “Scusa, stavi dicendo?”. Cosa vi rende così diversi da Kim e Mahamud? La risposta è ovvia: le armi di distruzione di massa. Loro le hanno, voi no. Di conseguenza, l’unica soluzione per alzare la soglia di attenzione nei vostri confronti è questa: costruire una bomba atomica.
Non preoccupatevi, non siamo più negli anni ’50, quando avevate bisogno di qualche centinaio di milioni di dollari e un esercito di scienziati per produrre un ordigno atomico. Elvis, Oppenheimer e Fermi non ci sono più, però hanno lasciato detto. Non che sia facile come approntare una cerbottana con una Bic, ma non è nemmeno difficile come montare un mobile Ikea senza farlo sembrare un colpo di coda del Cubismo. Dovete sbattervi un po’. Se poi riuscite a trovare la famosa puntata censurata di Art Attack in cui si spiega il procedimento passo passo, davvero non avete nulla da temere.
Allora, il fondamento teorico alla base di una bomba atomica è semplice semplice: la teoria della relatività speciale di Einstein. Sono passati un centinaio d’anni dalla sua uscita, ormai dovreste saperla a memoria. Detto in breve: E=mc^2. Ovvero, visto che la luce va a una velocità incredibile, con una manciata di materia potete produrre una quantità enorme d’energia. Il resto (gli isotopi, il decadimento, la fissione) lasciatelo stare. Non è che per andare in bicicletta vi studiate le leggi del moto. Quello che c’interessa è la pratica.
Facciamo come un neutrone e andiamo dritti al nucleo della questione: la vera rottura è procurarsi il cosiddetto materiale fissile. Il mio consiglio è lasciar perdere il sistema di detonazione a blocchi separati: è più facile da costruire ma vi servono delle quantità assurde di Uranio 235 e un garage molto grande. Molto meglio il sistema di detonazione a implosione, come nella “Fat Boy” di Nagasaki: minore ingombro (con una monovolume siete a posto), migliore resa, quantità molto più accessibli di materiale radioattivo. Ve la cavate con mezzo chilo di Plutonio 239 (ma non dimenticate quel po’ di Polonio 209 e Berillio per fabbricare l’innesco!).
In teoria potreste acquistare del Plutonio 238 e mettervi lì ad arricchirlo nei fine settimana, ma il gioco non vale la candela. Vi conviene comprare direttamente del Plutonio 239. Quello che risparmierete eliminando l’arricchimento spendetelo per farvi fare una bella grafica sulla bomba, magari una vignetta di Zerocalcare.
Per procurarvi il Plutonio avete due possibilità. La prima è su eBay. Grazie alle ambigue leggi internazionali sul commercio elettronico le transazioni di questo genere sono praticamente legali, con un buon avvocato. L’ex impero sovietico ovviamente è un vero bazar per questo tipo di materiali. Ci trovate di tutto e in gran quantità, e molti accettano anche pagamenti tramite PostePay. Però attenzione: nonostante i feedback positivi le fregature sono all’ordine del giorno: Uranio 238 venduto per Uranio 239, spedizioni lentissime (e intanto il vostro materiale fissile decade) o mal imballate. Insomma, occhi aperti!
Un mercato più serio anche se molto giovane e leggermente più caro è quello giapponese. Date un’occhiata al Top Rated Seller Fuckushima95, non vi deluderà.
Il secondo modo per procurarsi le dovute quantità di Plutonio 239 è un po’ più lento e macchinoso, ma se non avete fretta vi farà risparmiare non poco. Dovete sapere che i paesi scandinavi hanno raggiunto un livello tale di consapevolezza civile che il famoso “Piccolo chimico”, il gioco per insegnare le basi della chimica ai bambini, viene regolarmente venduto con all’interno, oltre alla normale dotazione di elementi che potete trovare ovunque, anche un piccolo quantitativo del nostro materiale fissile preferito. Per raggiungere la massa super-critica, che è quella che vi serve per scatenare la reazione a catena, vi servono più o meno 1329 confezioni del suddetto gioco nella versione svedese. Le solite ambigue leggi internazionali sul commercio elettronico v’impediscono di acquistarne a distanza più di 61 alla volta, mentre quelle meno ambigue del commercio non elettronico proibiscono di farne uscire dalla Svezia anche una sola scatola, quindi o via Internet o niente. Per armarvi con una bomba atomica dovete prima armarvi di pazienza. Il grande vantaggio di questa soluzione è che, una volta preso possesso del Plutonio 239, potete rivendere tutte le 1329 confezioni del Piccolo chimico spacciandolo per la versione classica internazionale. A conti fatti, senza calcolare la fluttuazione delle valute e le variazioni nelle spese di spedizione, mezzo chilo di Plutonio 239 vi verrebbe a costare meno di un iPhone 5S.
Una volta ottenuto il materiale fissile, il resto è una passeggiata. In pratica si tratta solo di assemblare dei pezzi di vecchi flipper. Useremo quindi qui la tecnica usata nei libri di matematica per saltare a piè pari l’ovvio:
Prendete il vostro Plutonio 239 ->
(e dopo pochi semplici passaggi) ->
Ecco la vostra bomba atomica [CVD]
Quando avrete a disposizione un’arma di distruzione di massa avrete anche l’attenzione di tutti, al pari di Kim e Mahamud. Il prete, gli amici al bar, vostra moglie e i vostri figli penderanno finalmente dalle vostre labbra e i vostri racconti saranno appassionanti come non mai. A chi tenta di sfuggire alle vostre storie, mostrate il telecomando della bomba (non ve l’ho detto, ma è ovvio che dovete fabbricarne uno). E se qualcuno osa sbadigliare, vaporizzatelo.