Ci sono una volta queste quattro sorelle, sedute a prendere un tè e a fare conversazione. La più vecchia si chiama Violenza, poi vengono anagraficamente le gemelle Ignoranza Buona e Ignoranza Cattiva (che d’ora in poi chiamerò Ignoranza B e Ignoranza C, come le epatiti o le due “Mel” delle Spice Girls), quindi la più giovane della tavolata, Arroganza.
Arroganza: Naturalmente, voialtre minus habens non avrete sentito nulla, in merito al Movimento dei Forconi…
Violenza: Che cazzo di tono usi con le tue sorelle?! Ti spacco il culo.
Ignoranza C.: Sì, hanno ragione su tutta la linea. Sono tutti ignoranti e fascisti. Sono fantastici, insomma. Oppure no, hanno torto su tutta la linea. Mi basta che in qualche modo si generalizzi, insomma, è meno fatica…
Ignoranza B.: Mah, io non ci ho capito molto. Però, per non sapere né leggere né scrivere, mi sembra che hai detto troppi “insomma”.
Arroganza: Tu non ci capisci mai un cazzo.
Violenza: Vero. Ti piglierei a schiaffoni, guarda.
Ignoranza C.: Che cosa c’è da capire?! Sono tutti uguali, quelli al potere, tutti quelli che non protestano coi Forconi, tutti i non Forconi. Sono casta! Tutti a casa!
Ignoranza B.: Non lo so, mi sembra che mischi un po’ le cose.
Arroganza: Finalmente! Era ora, che ci fosse del subbuglio! Sono anni che lo dico, e voi a non capire un cazzo! A parte Violenza, che spesso – nonostante la sua “basilarità” – è d’accordo con me.
Violenza: Facciamo che la mia “basilarità” te la schianto in mezzo alle corna, che dici?!
Ignoranza C.: Adesso non vi accapigliate, che l’altra volta vi siete azzuffate fino a fondervi e avete creato la Santanché.
Ignoranza B.: Non c’era anche nostra cugina a menarsi con loro?
Arroganza: Vero, c’era anche Malacreanza.
Violenza: Le strapperei le orecchie e gliele infilerei in culo, a Malacreanza, se non fosse così sottilmente parte di me.
Ignoranza C.: Non ho capito. Quindi state diventando delle radical-chic e siete come tutti gli altri. A casa! Casta! Merde!
Ignoranza B.: Ecco, vedi?! Non lo so, però mi sembra che generalizzare sia sbagliato. Non permette di cogliere le sfumature, di leggere i disagi.
Arroganza: Non capisci un cazzo Ignoranza B.! Sono brava gente! Minacciano di bruciare dei libri, fanno chiudere dei negozi e vessano chi non protesta! Sono bellissimi! Anche il grande capo Monociglio in Jaguar, guarda un po’!
Violenza: Potevano menare le mani un po’ di più, eh. Anche la Celere. Però meglio che niente, dài. Siete d’accordo o vi spezzo i mignoli?
Ignoranza C.: D’accordissimo!
Ignoranza B.: Io mica tanto. Non so bene le cose, però lì in mezzo ci dev’essere anche molta gente normale. Ma disperata. O ignorante. O semplicemente esasperata. Magari quelli che fanno meno rumore, o che erano lì solo per vedere, e che adesso si trovano misconosciuti, nel mezzo. Tra Casa Pound e il nulla, rappresentativamente parlando.
Arroganza: “Rappresentativamente”?! Non ti riconosco più. Ragazze, siamo sicure sia sorella nostra?
Violenza: Mettiamole una maglietta di Che Guevara e chiudiamola in un baule con dei Sallusti e dei Belpietro tenuti a insalata da tre settimane. Poi, facciamo esaminare il DNA delle briciole e smascheriamo la finta parente, qui! Poi, se non servono più, avrei piacere di menare le briciole.
Ignoranza C.: Comunque, tutti a casa e mettiamo su un bel Direttorio Militare!
Ignoranza B.: …’spetta un attimo. Vent’anni di sdoganamento della destra a braccio teso. Crisi economica e delle istituzioni. Personalizzazione della politica. Ricerca di salvezza nella fede incondizionata verso un “uomo forte”. Adesso, Direttorio Militare… Si provasse a fare qualcosa di diverso? Perché io non lo so, ma non mi sembra che – con questi presupposti – le altre volte sia andata bene…
Arroganza, Violenza e Ignoranza C.: (in coro) A noi, è andata benissimo. A noi!