Natale 1986.

Una famiglia disfunzionale si rifugia sotto il tavolo della cucina per rifarsi una vita lì. Sarà solo l’inizio di un vortice di avventure ai confini del ragionevole, fra menestrelli del britpop, simbionti messicani e spettri di amori mai vissuti. Un universo dove il tempo e lo spazio sono solo un’opinione, mentre l’unica certezza è l’orso Greganti, un plantigrado caffeinomane dal carattere splendido. Bolbo: il nuovo libro de Lo Sgargabonzi, da gustare fino all’ultima pagina perché…

  • È un libro ottimo da leggere davanti al camino, in pigiama, con una luce soffusa, dopo averlo fatto bollire per sei ore nel brodo di carne.
  • La copertina del volume è collegata via wireless alla faccia di Fabrizio Cicchitto tramite un chip al silicio espanso. Se la leccate, sentirete che è come leccare lui e scoprirete che non è nemmeno male.
  • Un capitolo del libro è stato dettato dall’istrionico giornalista Mino Pecorelli durante una seduta medianica.
  • L’autore è stato truffato da Massimo Santamicone aka Azael per il fatto di Herbalife. Un ammanco da 600 mila euro. Complimenti al “poeta impegnato nel sociale”.
  • L’autore è stato definito da Walter Siti “un Waxen meno bravo”.
  • In una copia su 1000 troverete un coupon per ritirare due Volvo gratuite, invece che una sola (purtroppo) come nelle altre copie.
  • È un libro che sta piacendo più a Confindustria che ai sindacati.
  • È un libro bello la metà dell’autobiografia di Michele Zarrillo. Quindi un libro abbastanza bello.
  • Le Femen hanno protestato in Vaticano per farlo uscire rilegato. Ma Navarro Valz, dalla finestra papale, con un sorriso compiaciuto: “e invece no, solo brossurato”.
  • Attenzione! Aprendo il libro fra pagina 56 e pagina 57 esce un trattore a tutta corsa.

Scoprilo in anteprima il prossimo 23 novembre a Roma.