A scuola lo prendevano in giro. Era vestito con un zerbino, la sua merendina era gommapiuma e se capitava qualcosa davano la colpa a lui. I suoi voti erano più bassi della reputazione internazionale di Ahmadinejad. Odiava la scuola e odiava le ragazzine perché erano più brave. Ma un giorno prese un post-it, ci scrisse sopra Maometto e se lo appiccicò in fronte. Da quel momento se qualcuno gli avesse dato fastidio se la sarebbe dovuta vedere con i suoi amici. Ma non appena andò in bagno lo presero, lo spogliarono, gli ficcarono la busta nera del cestino in testa, lo misero in piedi sopra il cesso, gli fecero cantare la sigla di Happy Days e misero il video in rete. No, non aveva nessun amico. – demerzelev

Tema: Maometto. Svolgimento (oh, non mi va proprio)(vabbe’): C’è profeta e messia, dice l’uomo del deserto. Al che Mahamud risponde una cosa tipo che lui è più tipo profeta, cioè, non è che abbia niente contro il messia, ma il profeta ha ampi margini di trattativa. Scrive così le sure del Corano, con cui blinda il contratto di Boateng, si assicura la futura proprietà del Paris Saint-Germain e definisce i primi capisaldi delle oscillazioni del prezzo del petrolio. Dopodiché viene nottetempo pisciato sul piede da una scrofa, da cui tutto un casino che non vi sto a dire. Al termine di una lunga discussione con una maîtresse, Mahamud riesce misteriosamente a scambiare un chilo di mele cotogne con settantadue prostitute vergini, da cui un secondo casino. Poi un giorno lui è lì che le rende sempre meno vergini, si sente bussare alla porta e lui non va manco ad aprire. Oggi, secoli dopo, la gente si fa zompare le budella in giro, mentre la montagna è ancora lì alla porta che aspetta. Oh. Finito. E basta parlarne. – woland

A differenza di Gesù, un precario che a 30 anni viveva ancora con mamma e papà, ma diceva di essere il figlio di Dio, Abū l-Qāsim Muḥammad ibn ʿAbd Allāh ibn ʿAbd al-Muţţalīb al-Hāshimī, per gli amici Maometto, ai 22 anni era già diventato uno stimatissimo uomo d’affari, quasi più famoso di Steve Jobs. Un giorno, il suo commercialista, Gabriele, gli svelò che il futuro erano le religioni monoteiste perché non pagavano l’IMU. Era il 610 d.C. e Maometto fondò l’Islam. Dio lo chiamò Allah, al posto di Cupertino scelse la Mecca e come gadget di lusso, non avendo i mezzi per fare un iPhone, optò per una pietra nera, touch screen, ma senza batterie. Si fece chiamare il Profeta, ma morì un attimo prima di lanciare il suo primo canale monotematico. – spaam

Maometto non è cattivo, è che lo disegnano così, cioè, volevo dire, NON lo disegnano così, anzi no, non lo disegnano affatto, non si può, perché poi magari le persone adorano l’immagine invece di ciò che rappresenta, come se amassi la foto della fidanzata, invece della fidanzata stessa, comunque disegnarlo al limite si potrebbe anche, però bisogna coprirgli il volto, solo che in questo modo vatti a fidare, se c’è lui o un altro, dietro al velo, e diventa un problema di riconoscimento, come col burqa, o magari si può disegnarlo come se fosse lontanissimo, così non si vede, o anche disegnarlo senza dire che è lui. Fotografarlo invece si può, però senza flash. – mix

Se una mattina, al risveglio, vi prende voglia di fare un film su Maometto, o anche solo una vignetta, o un articolo, o qualunque cosa possa far incazzare della povera gente che soffre, perché non può godersi i piaceri del maiale, allora fatevi furbi, mettetevi al sicuro: nascondetevi in una salumeria. – waxen

Mannaggia Cristo. No, dico davvero, mannaggia Cristo, quello della croce, della resurrezione, dei pani e dei pesci e di altre ricette del cazzo. Porco Buddha anche, certo, quel rotto in culo di ciccione, il loto e l’enaloto. Poi Yahweh ladro che doveva tornare – “sicuro, baruch dayan haemet, tovna, tu tvanquillo” – quei duemila e seicento anni fa e l’han trovato come Fiorito in una sala Bingo che mangiava derivati del maiale. E infine mannaggia Maometto. O al limite Maometto cane, vacca Maometto, Maometto bislacco. Ecco, vedi? Il vero culo di Maometto è che se devi metterlo in una bestemmia ti sputtana la metrica. – azael