(Attenzione: le persone citate in questa rubrica potrebbero essere ancora vive)
Imprenditore, politico, attore bambino, nuotatore di laghi ghiacciati: oggi ci ha lasciati improvvisamente Carlo Calenda.
Carlo Calenda viene creato in laboratorio nel 1973 dal nonno Luigi Comencini, il quale, ispirandosi al suo capolavoro Pinocchio, è alla ricerca una comparsa a cui non sia necessario pagare l’assicurazione.
L’esperimento va storto perché il DNA del piccolo si mischia con quello di una mosca e quello di un bocconiano che volavano di lì per caso, generando una creatura super-cafona che oggi noi tutti conosciamo come Carlo Calenda.
Pur di sbarazzarsi di questo prototipo mal riuscito, Luigi Comencini, nel 1984, gli dà la parte di Enrico Bottini nella miniserie tratta dal libro Cuore. Calenda purtroppo muore una prima volta girando la scena di una sparatoria su un grattacielo, questo perché la mitragliatrice della Maestrina dalla Penna Rossa viene caricata “per sbaglio” con dei proiettili veri.
Il suo corpo viene recuperato in una discarica da Luca Cordero di Montezemolo. Questi lo porta nei laboratori della Ferrari per inserire il suo cervello ancora funzionante dentro il corpo di un cyborg. L’obiettivo è permettere a Calenda di viaggiare indietro nel tempo per uccidere Sarah Connor prima che metta al mondo Sergio Marchionne. Il problema è che il software gestionale ha il T9, così, digitando Sarah Connor, il computer registra nella testa di Calenda la parola Stato Sociale e niente, da allora il suo destino viene segnato per sempre.
Viene assunto nel 2004 in Confindustria e lì fonda La Tana dell’Irap: un luogo in cui i lavoratori italiani imparano ad essere competitivi affrontando, armati solo di lingerie in pizzo San Carlo, i mercati esteri dentro il Thunderdome, il tutto secondo il motto “Due lavorano, uno guadagna”. Chi sopravvive vince un’intervista sulla rubrica La 25esima ora de Il Corriere della Sera.
Un giorno il Partito Democratico passa di lì, rimanendo affascinato dalle idee di Calenda per l’internazionalizzazione dell’industria italiana:; decide quindi di imbarcarselo per far piacere il partito alla gente che piace. Carlo Calenda diventa quindi il dildo che congiunge la finanza e la sinistra in Italia, entrambe notoriamente due lesbiche riottose.
Così, nel 2016, il PD decide di affidargli la guida del Ministero dello Sviluppo Economico. Finalmente Calenda è lì dove la sua missione gli dice di essere. Con il Bonus Cultura acquista su Amazon il Guanto dell’Infinito e ci mette le Gemme indispensabili ad azionarlo: la BCE, il Fondo Monetario Internazionale, la Commissione Europea. Con un solo schiocco di dita metà delle aziende italiane sparisce improvvisamente e riappare in Slovacchia con il 30% di tasse e salari in meno.
Non pago del risultato, Calenda vuole esportare il suo potere in tutta Europa e de-localizzare ogni singola attività produttiva su Mercurio, ché Marte con quel colore rosso non ispira fiducia negli investitori. Fonda così, nel 2019, l’organizzazione politica Siamo Europei per conquistare tutto il continente. L’obiettivo è rendere l’Europa una landa devastata dalla deflazione, dove squadroni di sottoccupati si sfidano con bande di Social Media Manager dell’INPS a suon di notifiche su Facebook.
A quel punto, Luca Cordero di Montezemolo si rende conto di cosa ha contribuito a generare. Manda quindi Vettel a farsi una granita, gli frega la Ferrari e ,guidandola a velocità superluminale, torna indietro nel tempo per cambiare il corso degli eventi.
Grazie al suo intervento, quindi, il coccodrillo ora dice che Carlo Calenda nasce nel 1973. Dopo il suo esordio in Cuore diventa famoso in tutto il mondo e viene scritturato per fare la bambina dai poteri telecinetici anche in Cuore 2 e Cuore 3 – La rivolta delle macchine. Dopo un corso di recitazione presso la Julliard inizia la sua scalata a Hollywood diventando l’attore feticcio di Martin Scorsese e Quentin Tarantino.
Muore ucciso ucciso dai cigni mentre fa il bagno in un lago ghiacciato, il giorno prima di ritirare il suo Oscar alla carriera, il quinto, tra l’altro.
Carlo Calenda lascia un vuoto incolmabile che nemmeno una Fiesta sa colmare.
Addio Carlo, che la terra ti sia lieve.