Io ne ho viste di cose sui Social che voi pagani non potreste immaginarvi: alberi scintillanti di fiamme al largo dei bastoni da selfie, presepi tradizionalissimi balenare nel buio vicino alle porte del cesso. E tutti questi momenti non andranno perduti nel tempo, come chili di troppo alla fine delle feste.
Questo è un chiaro esempio di Presepe in linea con la tradizione, a differenza del vostro, in cui ha trovato posto perfino Belén (senza Stefano De Martino però).
Poi, d’un tratto, come un minicicciolo, il Natale esplode con un fragore tale da mandare in confusione più di qualcuno:
Sarà l’aria di festa o le polveri sottili contenute in essa, sta di fatto che gli auguri si sprecano come le centinaia di portate durante il cenone a casa di mia nonna. Ognuno, in preda all’ansia, deve dare il suo contributo:
1) Gli auguri esibizionisti:
Apprezzabile il modo in cui ha riciclato il vestito indossato per la prima della Scala.
2) Gli auguri nostalgici:
Capisco la necessità di dover a tutti i costi ricercare l’originalità, ma Expo cosa c’entra col Natale? Sarà forse l’albero della vita a creare lo strano collegamento? Non lo so, e ingozzarmi di struffoli non mi ha ancora aiutato a capirlo.
3) Gli auguri a 4 zampe:
4) Gli auguri rosiconi:
Ché poi, di questi tempi, fare gli auguri di Natale a chi lavora è un po’ come complimentarsi per la laurea con il tuo amico immaginario.
5) Gli auguri con polemica in allegato:
Provate voi a gioire con l’ennesimo set di calzini in lana Merino tra le mani, dopo che ti è stata detta tutta la verità su Babbo Natale.
Non è un vero Natale senza il panettone, ma può diventare presto un inferno se qualcuno ti obbliga a togliere i canditi con forchetta e coltello.
6) Gli auguri un cazzo:
Un abbraccio (cit. Gianni Morandi) alle commesse e ai commessi che ogni anno si trovano a dover fare i conti con Babbi Natale dell’ultima ora in preda a vere e proprie crisi di panico.
Ma il 25 dicembre non è solo un giorno di sigarette a ripetizione fuori da una grotta, festa e allegria, è anche il momento in cui bisogna fermarsi a riflettere su ciò che è veramente importante:
Pensateci ogni volta che vi ritrovate catapultati in una di quelle deliziose catene su WhatsApp, e soprattutto, in futuro, evitate di lasciare il vostro numero di cellulare al primo che vi chiede un selfie all’uscita dal parrucchiere.
Ma il Natale non è solo consumismo sfrenato, schiaffi alla fame nel mondo, e Una poltrona per due su Italia Uno:
Non dimentichiamo poi, che le feste sono anche un’occasione per godersi la tranquillità in famiglia, basta un piccolo gesto, si spegne la PlayStation e s’accende la Tv:
Adesso è giunto il momento di separarci, e poi chissà, magari ci ritroveremo la notte di Capodanno a correre dietro allo stesso trenino.