Nascosti tra i rovi di una fitta quanto spinosa democrazia dal basso, emerge dal sottobosco repubblicano un’armata di cittadini vogliosi di partecipare al nuovo che disavanza, Casaleggio, il profeta dei disconnessi. Questa rubrica è un omaggio ai tanti volenterosi che, con spirito collaborativo e animosa operosità, seguono @casalegglo su Twitter e commentano le sue idee per il cambiamento.
Diamo il benvenuto a Carmen Abbazia che esprime dei dubbi circa la possibilità di avvicinare le città:
Tranquilla cittadina Carmen. L’idea era quella di diminuire l’interlinea. Ma c’è anche chi interviene ad arricchire le proposte:
Il Ronzani ha colto in pieno lo spirito collaborativo della Rete. Ora magari sentiamo Casalegglo per capire se è opportuno cominciare con l’elezione dei governanti o dei governati. Il popolo si mobilita. La democrazia dal basso è fatta di impegno, libertà non è star sopra un albero:
Casalegglo ha poi provveduto a contattare personalmente l’avvocato e si è addivenuti a un accordo: ok alla collaborazione, purché il Cantoni dimostri di avere competenze anche su punti elenco a quadratino. Ma la Rete è anche possibilità di critica, è continuo contrappunto orientato al bene assoluto di questo Paese mangiucchiato dai vecchi politici:
Mettersi nei panni altruy. Un impegno e una promessa. Come ebbe modo di affermare il cittadino Leone di Lernia al VII congresso dei Parallelepipedi liberali di Sabaudia. Critiche e proposte, dialogo, confronto:
Chi più sa, più dia. Dal dibattito nascono i fior. Cioè, dal letame sì, ma anche dal dibattito. Ma anche le idee più visionarie hanno il loro pubblico attento:
La fotosintesi è il fondamento della vita, Casalegglo lo sa, ed è per questo che in tale proposta è già implicita la salvaguardia di alcuni tipi di gerani, alimentati in maniera finalmente innovativa e biologica, da apine USB. Chiudiamo con un sogno:
Piacerebbe a tutti, caro Joseph. Solo un Paese che un giorno potrà permettersi di far giocare il Parlamento con il 4-3-3 potrà dirsi finalmente un Paese civile.