E insomma, Casalegglo siamo noi. Waxen, Azael, Spaam, Van deer Gaz, Mix, Coqbaroque, Woland e Demerzelev. Ora è tutto chiaro. E invece col cazzo. Casalegglo siete voi. Siete le centinaia di persone che hanno risposto a tono, stizziti o stupefatti, a ogni iperbolica idiozia twittata da quell’inquietante profilo, con gli occhi bucati e lo sfondo apocalittico. Siete voi, il massimo comune divisore di un Paese che crede a tutto, abituato a credere a niente. Siete dei romantici, attaccati alla speranza, speranza scema, come alla tetta di una madre, romantici che in nome di questa speranza stupida hanno sacrificato tutto, la dignità, la cultura, il senso critico, il senso di appartenenza a qualsiasi cosa che non sia una mandria che muggisce. Casalegglo è stato, e probabilmente lo sarà ancora, un esperimento sociale e antropologico, una prova cattiva per stirare i limiti della comunicazione politica da wallpaper, per affrescare su pagina la nobile maialata della democrazia domiciliare. È stato divertente. Ci avete seguiti in tantissimi, tanto che ora Casalegglo è una twitstar. Una twitstar del nulla, certo, ma anche il nulla finto, se paragonato al tutto vero, recupera qualcosa in nobiltà. Seguite Casalegglo, ascoltate la sua parola visionaria e se vi fa ridere, ridete, ma poi uscite fuori, prendete aria e lasciate che i mille nuovi supereroi si piscino sulle scarpe e sui lembi del mantello.
Casaleggio è una cosa che hai dentro, è quella cosa che quando sei in fila sulla Pescara-Ancona ti fa guardare gli occhi dal finestrino e ti fa pensare, con la spocchia di un Cristo “Adesso mi faccio esplodere e azzero il debito pubblico di questi sfortunati”. Casaleggio è l’utopia che si fa idiozia, e l’idiozia che, con la sua spada fiammeggiante, corre a farsi l’utopia, in un camerino intermittente di Zara. Ma ormai Casaleggio esiste, e se non saremo noi ad accorciare la Puglia e a richiudere il buco dell’ozono, aspettiamoci, ben comodi sul sepolcro di questo Paese, che qualcuno con gli occhi sproporzionati e i riccioli stupidi, prometta di farlo. – azael
Ho sempre desiderato immedesimarmi in un’altra persona. Da piccolo facevo finta di essere James Bond, sconfiggevo i cattivi e salvavo donne bellissime. Prima ancora immaginavo di essere Actarus e pilotare Goldrake. Verso i 16 anni mia madre mi mandò dallo psicologo: scoprì che ballavo davanti allo specchio cantando “Touch me, touch me. I wanna feel your body” e i ragazzi chiamavano casa chiedendo di Samantha. Dopo anni di analisi pensavo di essere guarito. Ok, ora faccio Casaleggio, ma siamo in diecimila. Mica è tutta colpa mia. – coqbaroque
Twittare come Casaleggio è stato possibile solo applicando il metodo Stanislavskij. Pettinarsi come lui, muoversi, atteggiarsi e, soprattutto, sentirsi dei guru dentro. Non è stato solo “facciamo un fake”, ma un “cosa scriverebbe il guru, quello vero, in questo momento?”. Una volta entrati nella parte si è scoperto un personaggio complesso, orwelliano, un carattere da b-movie alla Fulci, ma anche un protagonista da horror-western, in cui però non si vede mai il sangue. Il difficile, a questo punto, non è come andare avanti, ma come uscirne fuori. – spaam
Totemico, etereo e terreo. Don Quixote di un massonismo dal basso, quarto di tre Erinni, Citizen Kane del web, visionario tessitore della Quarta Via. Potevamo forse non incarnare i suoi silenzi? Potevamo non offrire alle folle funestate dal dubbio i vaticinii borderline di un profeta tanto impalpabile quanto decisivo? Potevamo non mettere bocca nel magma uterino di questo paradosso di inizio millennio? Certo che potevamo. Poi però ci siamo sentiti su skype e abbiamo deciso che no. – woland
Eppure era tutto già scritto, le caratteristiche di Casalegglo ritornano in numerose culture in tutto il mondo. Fateci caso: Casalegglo è nato da una vergine la notte del 25 dicembre, e la sua nascita è stata annunciata da una stella che brillava ad est. Ora dà insegnamenti e compie miracoli assieme ai suoi discepoli, che si riferiscono a lui chiamandolo “maestro”, “unigenito figlio”, “agnello di dio”. Se va tutto secondo copione, presto sarà crocefisso e tornerà a farsi vivo soltanto dopo tre giorni. È una storia già scritta. Come fate a non accorgervene? Ma non l’avete visto Zeitgeist?! – waxen
Certo che essere un guru è un bel problema. Qualsiasi cosa dici ti prendono sul serio. Ti credono. Fossero discepoli, capirei. Ma sono follower, fan, mica altro. Ti scappa una parola, e loro subito giù commenti, domande, riflessioni. Sai che stress. Capace che esci matto. Invece se fai finta ti diverti. – mix
Dustin Hoffman e Tom Cruise. L’uno intelligente benché autistico, l’altro comunicativo nonché stronzo. Credo basti. Casaleggio è l’uomo della pioggia, acida, di meteoriti o battereologica, l’importante faccia 7 miliardi di morti. Guerra necessaria per la pace. Uno vale l’altro. Rete di pensiero unico. Populismocrazia diretta. Questi sono i suoi suggerimenti al tavolo del Black Jack su cui Grillo poi punta la rabbia di questi tempi. Un pericoloso azzardo. Casalegglo quindi è l’imitazione distorta di questo personaggio per come appare a noi: robotico, platonico, drastico. Ridicolo visto nel complesso, autentico per occhi semplici. Il fidanzato ideale di Siri, che nel frattempo si chiava Gaia. – demerzelev
Io, di mio, son pure un po’ stronzo, per cui mi sono anche detto “Stai a vedere che tra un po’ ce lo chiudono”. Ma pensa te cosa ti vado a pensare, che uno che deve la sua fortuna a internet e un comico che van predicando la libertà del web e il pensiero critico, ci fanno chiudere o fan storie per una roba in cui scherziamo, su internet. Ma non succederà: mica son autoritari, censori o vendicativi! Sarebbe vecchia politica. Brutto. – van deer gaz